mercoledì 27 novembre 2013

I principali materiali per la stampa 3D

La stampa è l'invenzione che ha trasformato completamente la comunicazione nel mondo, tanto da essere indispensabile ancora ai giorni nostri. Come ogni tecnologia ed invenzione che si rispetti, col tempo ha attraversato un processo di evoluzione che ha portato alla stampa 3D.
La stampa 3D, o 3D printing, è una nuova tecnologia sbarcata da pochissimo sul mercato mondiale e che deriva da intensi studi negli ultimi anni.
Consiste brevemente, non più nello stampare su fogli di carta tramite getto d'inchiostro o laser come le comunissime stampanti 2D, ma nella creazione di veri e propri oggetti che vengono elaborati da un progetto virtuale eseguito tramite i Cad di progettazione, o software gratuiti come Blender.


Ma venendo al sodo, quali sono i principali materiali che consentono l'utilizzo della stampa 3D?
Il materiale maggiormente impiegato per tale scopo è la plastica. Più precisamente, ABS, PLA e PVA.

L'ABS o Acrilonitrile-Butadiene-Stirene, è la plastica più economica che troviamo sul mercato. E' un materiale termoplastico che consente la stampa in due modi diversi: per iniezione o per estrusione. Viene utilizzata dai 215°C (per l'iniezione) ai 250°C (per l'estrusione) ed è la più indicata per la realizzazione delle piccole parti di un prodotto, o di quelle che necessitano un'alta resistenza ad usura e urti. Proprio grazie a queste caratteristiche è il materiale utilizzato per la produzione dei blocchi dei Lego, o per la creazione di tubi. Viene impiegato largamente per tutti gli oggetti piccoli e leggeri di uso quotidiano.

Acrilonitrile-Butadiene-Stirene


L'acido polilattico (PLA) è meno economico e meno resistente rispetto all'ABS, ma è completamente biodegradabile. E' un polimero del nostro acido lattico (in quanto prodotto anche dall'organismo umano durante le attività sportive anaerobiche) che viene ricavato a livello industriale dall'amido di mais e che, rispetto all'ABS, fonde a temperature inferiori (180-220°C).
Tra i vantaggi che presenta nei confronti dell'ABS c'è sicuramente la possibilità di utilizzare una scala di colori più vasta, ma non solo. Il PLA, infatti, è anche più elastico, condizione che permette la realizzazione di oggetti flessibili come molle o simili.

Anche se non vanta la resistenza dell'ABS, il PLA è comunque preferibile al PTFE (Politetrafluoroetilene), materia plastica liscia al tatto scarsamente impiegata per la realizzazione di stampe 3D. 

Processo di produzione dell' Acido Polilattico


Infine il PVA (Alcool Polivinilico) è una speciale plastica, simile alla vetro-resina (quindi molto fibrosa) che si ottiene per idrolisi e che viene utilizzata a 190°C. La sua principale peculiarità è quella di essere solubile in acqua. Purtroppo per questa sua "spugnosità" è particolarmente difficile da utilizzare in ambienti umidi ed è impiegato solo per progetti molto complessi.

Alcool Polivinilico allo stato fibroso

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