lunedì 25 novembre 2013

Stampanti 3D: cosa sono e a cosa servono

La nostra epoca si distingue dalle precedente per molti fattori, ma è di particolare rilievo la rapida evoluzione tecnologica che negli ultimi vent'anni ha contribuito a rendere la nostra vita, sotto certi aspetti, più semplice e completa. Il campo informatico è stato sempre un terreno fertile per la sperimentazione tecnologica, la ricerca e di conseguenza l'ottimizzazione di software e hardware.

Proprio in questo scenario la stampante, che da sempre è stata uno strumento indispensabile e insostituibile nella vita lavorativa (e non) di ogni persona, si evolve raggiungendo la stampa 3D (o tridimensionale). Si tratta di un nuovo metodo che consente la riproduzione tridimensionale di modelli precedentemente disegnati con appositi software di modellazione



Uno dei software più conosciuti è il famoso Blender. Oltre ad essere il miglior programma Open Source per la modellazione, è in grado di leggere e lavorare in tanti e diversi formati come obj o stl ed è compatibile con i classici sistemi operativi Windows, Mac Os X o Linux.

La stampante 3D Sharebot NG

I materiali usati

La riproduzione 3D consente quindi l'assemblaggio di materiali, con differenti composizioni chimico-fisiche, dando alla luce oggetti che serviranno come modellini o prototipi. Questo processo di costruzione prende il nome di "produzione additiva" ovvero costruire il modello 3D, precedentemente programmato, attraverso la sovrapposizione di strati di materiali.

Uno dei materiali più utilizzati è l'Acrinolitrile Butadiene Stirene (o ABS) una materiale termoplastico resistente che viene lavorato solitamente a temperature elevate ed è molto resistente agli urti. Un altro materiale è il PLA: una bioplastica naturalmente biodegradabile ricavata dall'amido di mais, che richiede una temperatura di lavorazione decisamente più bassa rispetto all'ABS sopracitata.

I metodi di stampa

Ovviamente esistono diverse tipologie di stampa, e una di quelle più conosciute è la stampa a getto d'inchiostro, il cui funzionamento non va assolutamente inteso come nel caso delle stampanti bidimensionali.
La stampante crea uno strato alla volta, costituito solitamente da gesso o resina, sparge un legante nella sezione trasversale della parte. Procedendo in questo modo verrà completata la stampa di ogni strato, fino ad ottenere l'oggetto finito.


Questa, oltre ad essere considerata la metodologia più veloce, è l'unica che consente di stampare modelli interamente a colori. A differenza della Stereolitografia che prevede l'uso di sostanze chimiche e tossiche, come ad esempio la plastica precedentemente menzionata, la stampa a getto d'inchiostro è ecologicamente più sicura e tecnicamente più veloce, facile e conveniente.



Quali utilizzi se ne possono fare

Passando all'aspetto pratico, le stampanti 3D possono rappresentare la nuova frontiera del "fai da te". Infatti la (seppur) lenta diffusione sta permettendo l'applicazione non solo in ambito industriale ma anche "casalingo". Il possessore di una queste macchine potrà addirittura creare oggetti di uso domestico, personalizzandoli grazie a software di modellazione 3D necessari per il funzionamento. 

Sarà possibile anche scaricare da internet il modello desiderato, dando alla luce oggetti di tutti i tipi: dai giocattoli per bambini a utensili da cucina, dalle custodie per cellulari e tablet a simpatici soprammobili. Ogni utente avrà la possibilità di progettare il proprio oggetto e realizzarlo in casa in completa comodità e autonomia.

I campi di applicazione sono davvero tanti; con il passare del tempo stanno trovando spazio non solo in ambito "industriale" ma anche in quello artistico e della didattica in genere. Infatti la stampa 3D ha permesso all'arte contemporanea di sfruttare questa tecnologica per alimentare l'estro creativo. Uno strumento che viene interpretato come un nuovo modo di fare arte in un'epoca tecnologica. 

Per quanto riguarda la didattica, una delle materie che da sempre ha prediletto l'uso di queste stampanti è l'Architettura. Viene naturale da pensare che senza tali strumenti evoluti creare plastici o modelli di edifici, oltre a risultare più macchinoso come procedimento, richiederebbe più tempo. Ecco che le stampanti 3D hanno dato la possibilità di studiare e realizzare in brevissimo tempo, progetti architettonici che successivamente hanno visto una reale costruzione. 

Un altro interessantissimo campo di applicazione è la medicina. E' stato possibile creare perfetti oggetti da utilizzare come protesi, apparecchi odontoiatrici e molto altro ancora. Questi strumenti hanno permesso e permetteranno, dato che la ricerca non si arresta, di rivoluzionare il campo medico chirurgico. 

I modelli in commercio

Anche in Italia sono state costruite stampanti 3D: alcuni degli esempi sono la Sharebot, la Galileo della Kentstrapper o la PowerWasp. Fine ultimo di questi oggetti è proprio quello di divulgare, anche nel nostro Paese, un nuovo e rivoluzionario prodotto che se acquistato consentirà a tutti di dare libero sfogo alla propria creatività.

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